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È questo il momento di ripartire e l’Italia intera si prepara a farlo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si prospettano nuove opportunità e finanziamenti anche per il Sociale, settore particolarmente provato dalla pandemia, cruciale per contrastarla e mantenere un equilibrio delle comunità messo in serio repentaglio. Opportunità e responsabilità viaggiano sullo stesso binario e per questo che il sempre più complesso mondo del Sociale deve farsi trovare preparato alle future sfide e, in questa fase preliminare, la formazione può fare davvero la differenza. L’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso e quello di Isernia, consapevoli del frangente storico, hanno voluto la Giornata di formazione e approfondimento per gli operatori, dal sociale a quello finanziario, dedicata alle nuove opportunità e complessità nel settore dei Servizi Sociali, sotto il titolo “Molise WelFair, Futuro anteriore di WelFare, keeping up”, presso l’Auditorium Unità d’Italia di Isernia. Ad aprire i lavori, il coordinatore dell’ATS di Isernia, Vincenzo Grande, che in più occasioni ha ribadito il concetto di superare i campanilismi e lavorare insieme, Amministrazioni, Ambiti Sociali, Terzo settore e tutti i partner, “assieme all’Ambito di Campobasso, oggi ci sentiamo di lanciare e ribadire questo messaggio rivolto a tutti gli Ambiti sociali regionali – ha detto Vincenzo Grande – superiamo gli steccati perché ci attendono sfide davvero ardue, che possiamo gestire solo se siamo uniti, ognuno contribuendo con le sue potenzialità”. La parola è poi passata al Direttore dell’ATS di Campobasso, “ringrazio il Terzo settore che ha da subito inteso l’importanza di questa giornata, collaborando al suo buon esito – ha esordito Vincenzo De Marco –  non esageriamo definendo questo frangente storico una svolta epocale, dobbiamo essere in grado di saper sfruttare le nuove opportunità e colmare le nostre fragilità, socio economiche, dovute all’isolamento, e invertire il trend negativo.  Siamo consapevoli – ha aggiunto De Marco – che creando riposte concrete, creiamo anche benessere e lavoro, quindi saremo i fautori di questa doppia valenza”. In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza, il dirigente De Marco ha proposto una cabina di regia regionale, che possa supportare e programmare l’intero progetto di rilancio, “dobbiamo capire innanzitutto il contesto, riflettere per poi dare una risposta di sistema, superando gli steccati che comportano solo un dispendio e un affievolimento delle risorse economiche e umane”. Coraggio e orgoglio, sono le due parole sulle quali ha fatto leva il nuovo sindaco del Comune pentro e Presidente dell’ATS di Isernia, Piero Castrataro, nel suo messaggio rivolto alla platea, “questa splendida iniziativa di oggi dimostra essenzialmente il coraggio che abbiamo e che dovremmo avere nell’affrontare insieme il domani, unendo le nostre importanti esperienze – ha detto Castrataro – partendo da un punto fermo: il Sociale non è una spesa, ma un investimento e proprio lavorando nel Sociale, che il Paese si può rialzare e la pandemia ce lo ha dimostrato. Oggi – ha chiuso Piero Castrataro – è anche un momento dedicato a chi ci lavora quotidianamente nel Sociale, è un momento di orgoglio per chi con grande senso di responsabilità e forza si impegna, non per sostenere gli altri, ma per costruire insieme”. Il presidente del Comitato dei Sindaci dell’ATS di Campobasso, Roberto Gravina, con concretezza e sintesi ha delineato i tre punti programmatici sui quali lavorare, “Giovani, divario di genere e divario di cittadinanza, sono questi i temi cruciali ai quali saremo chiamati a confrontarci preparati – ha detto il sindaco Gravina – per questo diamo estrema rilevanza alla formazione, quale investimento per un servizio all’altezza delle aspettative. Dobbiamo avere sempre presente che siamo essenzialmente “Servizio alla Persona” – ha aggiunto Gravina –  e dobbiamo continuarlo a fare con la stessa professionalità e competenza che ci contraddistingue, aumentando le opportunità, ottimizzandole”. Gravina ha ribadito, poi, l’importanza del Reddito di Cittadinanza, “una misura che ha dato dignità a tante famiglie, anche se necessità degli opportuni correttivi”. A rappresentare l’Unimol è stato il professor Danilo Boriati, nel suo intervento ha apprezzato la giornata di formazione, “in questo spazio si generano le sinergie tra tutti gli attori del Sociale, compreso il nostro corso di studi in Servizio Sociale – ha affermato Boriati – solo così si costruiscono insieme i nuovi strumenti per i nuovi bisogni, di una società sempre più complessa”. A chiudere i saluti istituzionali, l’assessore regionale con delega al Lavoro e alle Politiche Sociali, Filomena Calenda, “dobbiamo essere il Sociale attivo – questo il proponimento dell’assessore Calenda – la pandemia ha cambiato davvero tutto e ci impone ritmi sostenuti, competenze e professionalità. Chiedo a tutti un contributo concreto, in grado di migliorare la vita dei nostri utenti, purtroppo sempre più numerosi”. Alessandro Ciglieri, formatore ed esperto di progettazione sociale e programmazione locale, conosciuto alla platea molisana per altri incontri organizzati a Campobasso, sul Reddito di Cittadinanza e sull’Assegno Unico Universale, ha tenuto ben tre sessioni di lavoro su argomenti di particolare attualità, come:  il nuovo Piano Nazionale degli interventi e dei Servizi sociali 2021 – 2023, i Nuovi Piani Povertà e Politiche sociali, i Fondi comunitari, nazionale e regionali 2021 – 2023, il Fondo di solidarietà comunale sociale e la legge di bilancio e i fondi ai Comuni, i sistemi di monitoraggio e rendicontazione, i nuovi livelli essenziali LEPS, il fondo di solidarietà comunale sociale e le sinergie con gli Ambiti sociali, “nei prossimi tre anni, gli Ambiti sociali beneficeranno di quasi sei miliardi di finanziamenti per rafforzare gli interventi e i servizi sociali – ha riferito Ciglieri – sovvenzioni di natura comunitaria, nazionale, regionale, comunale. Soldi, tanti, per supportare le fragilità della nostra comunità sociale; le famiglie con figli minori, soggetti in condizione di disabilità e non auto sufficienza, i loro familiari care giver, persone adulte con disagio, famiglie in condizione di disagio economico. Ma per massimizzare l’impatto qualitativo e quantitativo di tali misure – ha aggiunto Ciglieri – occorre una rilevante capacità progettuale, adeguate pianificazioni contabili e gestionali, il rafforzamento del personale coinvolto, nuovi sistemi di monitoraggio e rendicontazione. Vogliamo fortemente che, sul nostro territorio, nei prossimi anni, 10 sia uguale a 10. Vogliamo che ogni euro assegnato si trasformi in concreta qualità della vita delle persone in difficoltà. Oggi tutti i responsabili regionali e degli Ambiti sociali, i funzionari, gli operatori, si sono riuniti per condividere le conoscenze, confrontarsi sui percorsi da intraprendere, consolidare, sviluppare. Insomma – ha concluso Ciglieri – vogliamo tenere il passo delle novità e delle innovazioni. Keeping Up”. Alla giornata di formazione, oltre agli operatori del Sociale, hanno preso parte anche gli amministratori locali, i referenti degli Ambiti sociali, anche delle regioni limitrofe, i rappresentanti sindacali, il Terzo settore, le cooperative sociali, tutti convinti di essere parte di un unico progetto in grado di dare una svolta al settore. All’evento, accreditato presso l’Ordine degli Assistenti Sociali con rilascio di crediti formativi ex-post, hanno collaborato: ASSeL; Nuova Assistenza; Futura; ICCS; Cooperativa Servizi Sanitari; Sirio; Giada; C.A.S.I., Ares e la Residenza sanitaria assistenziale, don Carlo Pistilli.