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Assegno Unico e Universale, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso apre il dibattito a livello regionale e forma gli operatori. In data 2 luglio 2021, presso la sede del GIL di Campobasso, si è tenuto il convegno sull’avvio della riforma voluta dal Governo a sostegno delle famiglie con figli. Una misura rivoluzionaria, avviata il 1° luglio e allargata, in questo periodo ponte, a chi non percepisce aiuti, come autonomi e disoccupati, e che gradualmente andrà ad assorbire tutte le misure di assistenza in vigore, fino ad entrare a regime nel 2022. Il convegno ed evento formativo ha ricevuto il patrocinio della Regione Molise, del Comune di Campobasso e la collaborazione del Gruppo AWA (ASSeL, Welcome e Agorà) e Uci – Unione Coltivatori Italiani coordinamento regionale Molise. Ha aperto e moderato i lavori il Direttore dell’ATS di Campobasso, Vincenzo De Marco, “l’assegno unico e universale cambia totalmente gli scenari attuali, sia come visione che come intensità del sostegno alle famiglie – ha detto De Marco – una misura ancor più necessaria considerando il frangente storico. Certamente, condizionerà anche noi addetti ai lavori, chiamati a confrontarci e coordinarci al fine di darne la più piena e concreta applicazione”. A salutare gli amministratori locali in sala e le figure professionali intervenute, è stato il Presidente del Comitato dei Sindaci dell’ATS di Campobasso, Roberto Gravina, “anche in questa occasione, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, con le sue 25 amministrazioni comunali, ha dimostrato tutto il suo attivismo e la prontezza nell’affrontare tematiche nuove, dalle quali dipenderà la tenuta sociale del nostro Paese – il giudizio del Sindaco di Campobasso – una misura che ritengo rivoluzionaria, che mette realmente la persona al centro di tutto e che apre a nuove frontiere. Va interpretata in senso assolutamente positivo e dimostra in pieno l’attenzione del Governo verso le famiglie con figli”. A rappresentare l’Istituto che erogherà l’assegno unico universale, è stato il direttore regionale vicario INPS Molise, Fabrizio Giorgilli, accompagnato dal responsabile Welfare, Maurizio Mastropietro. Giorgilli si è detto onorato di essere partner dell’Ambito sociale di Campobasso, “la nostra è una grande amministrazione che sta andando verso la semplificazione per arrivare di più e meglio ai cittadini e alla persona – ha aggiunto il direttore vicario – dobbiamo fare tutti la nostra parte e uniti lo sforzo di creare una visione comune, potenziando il rapporto interistituzionale. In questa era post Covid-19, c’è l’impellenza di affermare la centralità della persona nella comunità, a partire dalla famiglia”. L’università degli Studi del Molise, ha voluto dare il suo contributo al convegno con la presenza del presidente del corso di Laurea in Scienze del Servizio sociale, Daniela Grignoli. Dopo una chiara e non poco preoccupante analisi del sistema regionale, con un tasso di natalità, occupazione femminile e disagio sociale oltre il livello di soglia, Daniela Grignoli ha rimarcato la necessità di misure a sostegno delle famiglie, “ben venga l’assegno unico, una misura innovativa, che raccoglie quelle vecchie e che al contempo evidenzia come forse siamo ancora indietro in materia di welfare. Più misure per la famiglia – ha concluso la Grignoli – equivale a dare più opportunità per il futuro e concrete basi per risollevare il Paese”.  L’onorevole Antonio Federico, in qualità di componente della Commissione Affari sociali della Camera, ha voluto dare la dimensione più ampia del pacchetto che sta approntando il Parlamento italiano, nel quale rientra lo stesso assegno unico universale, “il Family act al quale stiamo lavorando – ha detto Federico – prevede un insieme di interventi che si integrano tra loro e mi riferisco agli sconti sugli asili, agevolazioni affitti giovani coppie, detrazioni per le famiglie con ragazzi che studiano, acquisto libri universitari, congedi parentali, indennità per madri lavoratrici. Un lavoro che tiene conto di tutte quelle che sono oggi le difficoltà incalzanti di una famiglia e le mette a sistema”. A chiudere i saluti istituzionali è stata l’assessore alle Politiche sociali della Regione Molise, “questi momenti di confronto sono il propellente indispensabile per far partire le riforme – ha detto Filomena Calenda – avere la capacità e l’intuizione di mettere insieme tutti i partner della misura e gli addetti ai lavori, in questo avvio di riforma è un grande merito che va riconosciuto all’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso. Riuscire a lavorare insieme e a coordinarsi, creare la rete interistituzionale – ha chiuso Calenda – viene ancor prima dell’impegno che ogni partner deve mettere per l’attuazione e la messa in opera dei sostegni”. Il momento formativo previsto dal convengo è stato affidato ad Alessandro Ciglieri, esperto in progettazione e attuazione di interventi sociali, apprezzato a livello nazionale. Ciglieri ha suddiviso il suo intervento in tre argomenti: i benefici economici per le famiglie con figli a carico; l’assegno unico e universale; il decreto “ponte” assegno temporaneo per i figli minori. Al termine della formazione, Ciglieri ha risposto alle numerose domande della sala, un momento formativo all’altezza delle attese, accreditato presso l’Ordine delle Assistenti sociali, presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili, riconosciuto ai fini della formazione continua per i Consulenti del Lavoro.

 

La misura:

Dal 1° luglio 2021 è partito l’assegno unico per i figli, approvato con decreto del Consiglio dei Ministri. Saranno due le fasi di attuazione: da luglio a dicembre è previsto un assegno ponte destinato a diventare strutturale e universale dal 2022. L’assegno ponte di sei mesi, rivolto a famiglie con figli da 0 a 18 anni, con una cadenza mensile e calcolato in base all’ISEE e il numero dei figli minorenni, interesserà solo i disoccupati e titolari di Partita IVA, cioè coloro che sono esclusi dagli attuali assegni familiari rivolti esclusivamente ai lavoratori dipendenti. Il limite dell’ISEE è di 50mila euro: per godere di tale misura non si potrà superare questa soglia e più il valore si avvicina ad essa e minore sarà il contributo. Il beneficio medio è pari a 1.056,00 euro per nucleo familiare e 674, 00 euro per figlio. La stima parla di 2 milioni di famiglie interessate, dove rientrano quindi soggetti inattivi, percettori di Reddito di Cittadinanza, lavoratori autonomi, come anche dipendenti che oggi non beneficiano degli assegni familiari per via del reddito familiare. Anche gli attuali nuclei che ricevono gli assegni familiari saranno interessati indirettamente, in quanto dal primo luglio avranno una maggiorazione dell’aiuto. La domanda dell’assegno ponte va presentata a partire dal 1° luglio 2021 in via telematica all’INPS o presso Caf e Patronati. L’assegno, esente ai fini Irpef, decorre dal mese di presentazione della domanda e viene erogato su Iban del richiedente o mediante bonifico domiciliato.